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La storia della nostra linea erotica parte da qui.

Veronica, che era di buon umore  quel mattino, finalmente prese il coraggio per entrare in quello scavo egizio della nuova piramide apperna ritrovata insieme al suo capo.

Era anche l’unica persona con cui poteva chiacchierare fluentemente.

L’ultima serata prima dell’entrata nello scavo è cominciata con l’inizio dei tamburi folcloristi del posto.

Al mattino però il ritmo era diverso, più allegro e meno incalzante.

Ancora una volta le ragazze correvano avanti e indietro, sgranocchiando cibo e bevande.

Veronica, mi mise davanti una collana di fiori rossi e bianchi e subito scomparve, chiariamo una cosa… io ero il suo capo.

Entrammo nell’angusta piramide insieme ad altre 2 ragazze (una scrittrice e una modella curvy) le due avevano nuove ambizioni da portare avanti.

Ci dirigemo verso l’atrio del corridoio, il nostro scopo era passare prima dalla camera della regina e poi verso l’alloggio del faraone.

Subito capimmo che stava succedendo qualcosa di strano… sentimmo le pietre sfregarsi e ad un certo punto arrivò alle nostre orecchie un boato molto forte seguito da parecchia polvere fuligginosa.

Era appena crollato l’ingresso.

Nella foga del momento dovuta allo spavento corremmo tutti e 4 verso la stanza  più vicina e con le colonne portanti più grandi della piramide.

Eravamo alla ricerca della tomba del faraone e delle sue reliquie; ma trovammo ben altro… all’inizio non capivamo…c’erano molte escrescenze lunghe sul pavimento, all’inizio scambiammo quelle escrescenze per dei serpenti, ma viste più da vicino capimmo subito che si trattava di falli di pietra lisci e levigati.

Eravamo nell’harem del faraone e quei falli così grossi erano usati in passato dalle sue concubine per allargare i buchi e divertirsi.

Dopo circa 30 minuti nell’harem realizzammo che non saremmo potuti uscire da là fino all’arrivo dei soccorsi.

Le tre ragazze che inizialmente erano molto spaventate si avvicinarono a me, unico uomo nella stanza per chiedere cosa fosse meglio fare per passare la notte senza morire congelati.

Sacchi a pelo non ne avevamo, ma avevamo una grossa tenda campeggio con letto.

Ci accingemmo a riscaldare su un fornello da campo la cena che avevamo in scatola e finimmo presto la poca acqua a disposizione.

Ad un certo punto Francesca… la bellissima modella curvy con una settima di seno, la vita stretta e il bel culone, si allontanò disse che doveva far pipì.

Dentro di me sapevo benissimo cosa era andata a fare… tutti sapevano che Francesca era una vera ninfomane, così con la scusa di cercare una via di uscita andai a cercarla e quando la trovai, non potevo credere a ciò che stavo vedendo.

La gran tettona dal culo tondo e pesante aveva trovato un posto buio ma ben rifornito di falli in pietra, aveva messo il preservativo ad un fallo veramente enorme e ad uno vicino più piccolo e si stava sfondando fica e culo adosso a loro.

Quando la sorpresi mentre si pentrava e con la lingua si succhiava il capezzolo sinistro lei si blocco per un attimo e mi chiese di non dire nulla alle altre 2 ragazze, non lo stava facendo di proposito …è che non poteva passare 24 ore senza masturbarsi almeno 1 volta.

Io ribattei che non avevo alcun motivo per non dirlo.

Lei mi rispose che mi avrebbe fatto un pompino che non avrei mai dimenticato per tutta la vita.

Cosa dovevo fare?…..ovviamente accettai e lei continuando a masturbarsi con quei falli enormi si mise in un solo colpo tutto il mio pene enorme in gola e mentre continuava a spompinarmi a gola profonda io ero curioso di vedere a che diametro si era dilatato il suo ano su quell’enorme fallo duro in pietra da 80 millimetri di larghezza.

Capitolai subito nella sua bocca e vidi nei suoi occhi quasi un malcontento, la ragazza era abituata a masturbarsi per ore sulla linea erotica che lei stessa dirigeva.

Alchè le chiesi cortesemente di alzarsi da terra, come lo fece distinsi bene il rumore di una botte di vetro stappata, era il suo ano che aveva lasciato quell’enorme fallo.

Così la presi per i fianchi e la girai, gli dissi di non preoccuparsi e che avrei portato questo segreto nella tomba anche se avessimo trovato una via di uscita da quella dannata piramide.

Così la gira e le misi tutta la lingua in quell’ano dilatato e setoso che ancora era pregno di lubrificante, leccai e penetrai il suo ano mentre masturbavo il suo clitoride per oltre 20 minuti finchè non la sua vagina non squirtò addosso al mio viso.

A quel punto mi alzai con il volto ancora bagnato dai suoi liquidi e mentre le piantai il mio pene nel suo avido ano la bacia in bocca alla francese, lei a quel punto pianse, capì che erano lacrime di felicità.

Era abituata a far sesso al telefono attraverso la linea erotica ma dal vivo, con un partner in carne ed ossa era tutt’altra cosa.

La sbattei contro muro mentre le strizzavo i seni enormi come una “cavalla storna”  e mi accorsi che il suo culo era talmente largo da far entrare anche i miei testicoli, quindi ad una certa incalzai l’intero pacco aiutandomi con una mano.

Lei si volto con sguardo seducente e mi chiese cosa stavo cercando di fare e ad una certa lei spalanco gli occhi e sentimmo un “plaf” .

Sussurrò sottovoce…è entrato tutto…ora sbattimi forte che voglio godere dal culo.

La “pistonai” per altri 30 minuti con tanto di palle e pene nel culo, stava quasi per venire, riuscivo a vederlo; ma mi fermo e mi chiese se potevamo fare una tripla.

Mi fermai con il pacco ancora infilato nel suo tondo ed enorme sedere e le chiesi come pensava di farlo….mi rispose di non staccarmi e di abbassarmi pian piano insieme a lei.

Quindi si riposizionò in traiettoria dei due dildo, infilò il primo che era circa 45 cm di lunghezza e 60 mm di diametro nella vagina e poi cospargendo con molto gel ( se ne portava sempre mezzo litro nella borsetta ) il secondo-… infilò molto lentamente l’altro enorme fallo nel suo ano insieme al mio pacco.

In principio strinsi i denti, sentire quell’enorme fallo di pietra ben lubrificato comprimere i miei testicoli non mi garbava molto.

Lei lo capi si girò mi baciò alla francese mentre vedeva che stavo soffrendo e mi disse di non preoccuparmi perchè presto avrei goduto parecchio.

Poi continuò a baciarmi e mentre lo faceva spingeva sempre più in profondità il fallo, arrivò fino alla fine e anche se di principio la cosa mi fece provar dolore, devo dire che una volta inserito… mi piacque molto.

La sensazione di quel fallo che strisciava lungo il mio pene e il suo ano che era diventato strettissimo in quella posizione accovaccia mi faceva veramente arrapare… era la cosa più incredibile che avessi mai fatto con una donna in vita mia.

Io ero in estasi, tra dolore e piacere estremo e lo stesso vale per lei, lo notai quando si girò con gli occhi lacrimanti mentre ansiamava e mi chiese baciami profondamente e spingi più forte che puoi. 

Lo feci e in aggiunta inizia a stimolarle il clitoride.

Dopo pochissimo venne bagnadomi la mano le tremarono le gambe… iniziarono gli spasmi e io spinsi ancora di più per farla venire ulteriormente e svenne dallo sforzo poco dopo.

Non reggendosi in piedi la sfilai lentamente dai falli, fece un sospiro, la abbraccia, sfilai lentamente il mio pacco dal suo culo e tirò un sospiro di solievo, mi bacio a lungo in bocca e la portai in braccio a mò di sposa fino alla tenda da cui eravamo venuti.

Durante il ritorno Francesca, la ragazza della linea erotica mi ringraziò con baci e carezza per il miglior orgasmo che abbia mai avuto in vita sua.

Una volta arrivati nella tenda trovai Elena e Veronica strette tra di loro sotto l’unica coperta che avevamo, erano cmq un pò fredde, di notte nel deserto la temperatura scende molto rapidamente.

Mi avvicinai a loro e mi stesi a fianco insieme a Francesca, eravamo tutti sudati e bagnati di liquidi vari.

Ci misero poco a capire cosa avevamo fatto.

Rimasi allibito quando mi chiesero i dettagli…

Risposi… “e che dettagli volete” ?

Veronica ammiccando sollevò la coperta nella zona vicino alle natiche di Francesca.

Si vede nonostante il perizona…il bel lavoro che hai fatto al suo culo brutto porco maledetto.

Risposi…ovviamente…”non ho fatto nulla al suo culo”….e Veronica… “maledetto bastardo ha un prolasso che ancora gli esce dal tanga per quanto è grosso”

e Lei: “allora niente…voglio che riscaldi anche noi due “

parlò per la prima volta Elena…che rispose a Veronica…” a noi due chi !!!….parla per te….stupida troietta, io ho un ragazzo”

Veronica rispose: “anche io ho un ragazzo… ma è da troppo che desidero scoparmelo a sangue e oltretutto non sappiamo se usciremo vive o meno da dentro questa dannata piramide”.

Poi Veronica aggiunse : ” io comunque non so se anche tu, Elena, senti freddo,  ma io sento freddo ” e come fosse nulla si spogliò completamente e disse: mi metto sotto le coperte con loro che già sono nudi, te che fai?

Dopo circa 30 minuti in cui vedeva i tre corpi copulare, Elena senza dir niente a nessuno, si mise sotto le coperte….e iniziò a strofinare la sua “patatina” contro il viso dell’uomo, che orami non sapeva più ciò che dire o pensare, comunque sia notò che il suo sapore e il suo sapore erano inebrianti.

Io personalmente mi trovavo in una situazione incredibile avevo da una parte Francesca che si stava “fistando” fica e culo con il mio braccio, Veronica che si stava inculando da sola sul mio pene ed Elena che stava cercando di venire nella mia bocca.

Ero letteralmente estasiato, mai fatto sesso in vita mia con delle porche simili.

Elena vedendo cosa stava facendo Francesca sotto le coperte ne rimase estasiata… gli chiese il cambio.

In men che non si dica mi trovai il bel culone grande e tondo di Francesca proprio sul viso, apri con entrambe le mani le chiappe e mi disse :

“ora allunga la lingua gran bel maiale”

Poi premette il suo prolasso anale contro la mia lingua.

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